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Il più diffuso tra i materiali impiegabili per la realizzazione dei moduli fotovoltaici è il silicio, esso viene purificato e fuso a formare un lingotto, che viene tagliato in strati sottili dell’ordine del micron (0,001 mm) divenendo così “CELLA FOTOVOLTAICA”. Ogni cella (10 cm x 10 cm) eroga una potenza di pochi watt (2 ÷ 5 Wp a seconda del delle dimensioni) e collegando più celle uguali sia elettricamente che meccanicamente, si compone il modulo che costituisce la componente base per la realizzazione dell’impianto fotovoltaico. Più moduli collegati in serie formano una stringa e più stringhe in parallelo formano l’impianto (o il campo) fotovoltaico.
I moduli fotovoltaici rappresentano la parte attiva di un impianto fotovoltaico perché convertono la radiazione solare incidente sulla superficie terrestre, in energia elettrica.
Essi si suddividono in tre grandi categorie a seconda della tipologia della cella fotovoltaica:
- Monocristallini: il lingotto del silicio monocristallino, da cui si ricavano le celle, è cilindrico perché ottenuto per accrescimento di un cristallo filiforme mediante una lenta rotazione, la caratteristica principale è la sua colorazione uniforme.
- Policristallini: il lingotto policristallino è ottenuto attraverso un processo di fusione e colato in un contenitore che gli conferisce una forma parallelepipeda e una colorazione non uniforme, cangiante.
- Film sottile: le celle a film sottile invece utilizzano semiconduttori come il Telloruro di Cadmio (CdTe)o il solfururo di indio,rame e gallio (CIS), o il silicio amorfo, la cui struttura atomica è del tutto casuale (amorfa). Nel film sottile, viene depositato uno strato semiconduttore di pochi micron su una superficie di supporto, che può essere anche flessibile.
Il modulo fotovoltaico è così assemblato: le celle sono protette da un materiale di incapsulamento, di solito il VinilAcetato di Etilene (EVA) che garantisce un contatto diretto tra celle e vetro. Sul lato superiore del modulo è posta una lastra di vetro temprato e su quello inferiore la cella è sostenuta da un supporto che può essere vetro, plastica o metallo. Il tutto è incorniciato da un telaio di alluminio. Le varie celle cono collegate elettricamente mediante contatti metallici. Sul retro del pannello si trova la scatola di giunzione che contiene le derivazione dei cavi per la connessione dei pannelli e dove sono contenuti i diodi di by-pass, che proteggono le celle dai fenomeni di correnti inverse.
La C.M.I. sceglie con cura ogni tipologia di pannello valutando i parametri di ciascun pannello per fornirvi la migliore prestazione possibile. Inoltre tutti i moduli commercializzati sono certificati IEC61215 e IEC 61730 e garantiti con rendimento all’90% per i primi 10 anni e all’80% per 25 anni. |
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